L’aleph
Il tavolo per bibliofilo progettato da Fernando Longo nasce da una raffinata interpretazione de L’Aleph, uno dei racconti più entusiasmanti di Borges. Lo stesso autore definisce un aleph come il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli.
Se pensiamo a come è facile poter viaggiare e visitare tutti i luoghi della terra attraverso i libri è naturale poter concepire l’aleph come un tavolo per bibliofilo, ossia un porto dal quale salpare e al quale attraccare, per esplorare e lasciarsi esplorare; uno strumento con il quale misurare lo spazio mentale e quello fisico, uno dei punti dello spazio che contengono tutti i punti.
La struttura portante del tavolo allude alle pagine di un libro aperto essendo il risultato dell’assemblaggio di pezzi con taglio a 45°; i contenitori posti sulla superficie hanno sportellini muniti di cerniere a libro realizzate in acciaio e ottone; il cristallo riporta tramite sabbiatura sottopiano parte del testo de l’aleph di Jorge Luis Borges.